domenica 12 luglio 2015

Ghiannis Ritsos.....[ 17 poesie sulla guerra ]

Lettera a Joliot-Curie



Joliot,
era amaro il pane che assaggiammo
era amaro far giorno senza che t’importasse lavarti
e guardare il sole
era amaro far sera e non conoscerti una stella,
era amaro far notte senza un verso per far la croce
sul tuo guanciale
era amaro volerti uccidere prima di finire la tua canzone
era amaro che fosse così bella la vita e tu dover morire
perché ami la libertà e la pace.

* * *

Abbiamo disimparato molte cose, Joliot,
disimparato come guizza il pesce della serenità
nei bassi fondali del silenzio
come s’intrecciano azzurre le vene
nelle braccia della primavera – dimenticato,
imparando certe cose semplici
molto semplici
molto sicure
che l’universo incomincia dal pane
che non è giusto che altri guadagnino il pane
e altri lo mangino
come non è giusto fabbricare cannoni
mentre mancano aratri – semplici cose,
può dirle anche un ragazzo in un armonia a bocca
e un buon soldato che ha sognato sua madre
può scuotersi dal sonno e dirle in una tomba
e meglio ancora lo sanno i nostri morti –
il loro silenzio le grida ogni notte – semplici cose
- non siamo saggi, Joliot
diciamo cose semplici
molto semplici
che vale vivere e morire
per la libertà e la pace.

* * *

Joliot,
vorrei ancora confessarti
che le sere quando comincia il cielo a ravvisarci
e l’Orsa Maggiore sta fuori nel cortile del silenzio
rimaniamo per ore col dito dimenticato nell’isola del dolore
a ragionare del mondo e dei suoi tormenti
di un libro smesso di leggere a metà
di una canzone interrotta a mezzo
di una canzone mai scritta
di un pettine rimesto solo nella casa vuota
di una macchinetta da barba e del sapone sul lavandino
e di colui che non ha più bisogno di radersi –
Ah, così teneramente a ragionare del mondo
e ad adirarci tante e poi tante volte, Joliot,
che non possiamo più essere adirati
che non possiamo più odiare chi ci ha fatto del male
- vedi, Joliot, l’amore vale sempre più dell’odio –
e come ha fame la nostra mano di stringere una mano –
di stringere anche la mano del nemico
non perché siamo stanchi, Joliot,
non perché han perso i calli le nostre mani
ma perché amiamo, come te,
la libertà e la pace.

Ghiannis Ritsos 1909 - 1990
stralci di una più vasta opera scritta nel 1950
nel campo di reclusione di Ais-Stratis




Monumento ai caduti Villafranca di Verona

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